Allo scorso 30 giugno il Milan ha incassato 56,8 milioni come ricavi commerciali, -6 rispetto all’anno precedente. Nel 2015/16 erano stati oltre 86 milioni.
Il marchio Milan non tira più. E’ questa la sentenza che – numeri alla mano – dà La Gazzetta dello Sport oggi in edicola.
Milan, ricavi a picco
Analizzando a fondo il bilancio al 30 giugno 2019, si osserva come il club rossonero abbia incassato da ricavi commerciali appena 56,8 milioni. Sei in meno rispetto al precedente esercizio. Se si prende a riferimento il 2015/19, apice dei ricavi, il crollo è verticale (-29,7 milioni!).
Una spia significativa della situazione generale dei conti in Casa Milan, con un esercizio chiuso in rosso di oltre 140 milioni.
Fuga degli sponsor
L’assenza dalla Champions – chiosa la Rosea – per sei stagioni di fila è stata pagata a caro prezzo. Nel frattempo è nata Casa Milan (quasi 3 milioni) e si sono incrementati i proventi dell’hospitality di San Siro (a quota 5 milioni), ma si è assistito a una fuga degli sponsor. Gli introiti da sponsor tecnico sono passati dai 18 milioni del 2015-16 agli 11 del 2018-19: il divorzio da Adidas, dopo un lungo matrimonio, è stato dolorosissimo anche perché si è riflettuto sul merchandising (sceso da 11 a 9 milioni) e su altri diritti accessori, legati anche alla rete di vendita dei prodotti. L’altra voce in profondo rosso è quella della vendita dei pacchetti promo-pubblicitari multi prodotto a partner commerciali, crollata dai 29 milioni del 2015-16 ai 12 del 2018-19, in particolare per il mancato rinnovo di diversi contratti scaduti nel giugno 2016.